La magia

DALLA PREFAZIONE

Perché un nuovo lavoro sulla magia? E perché un’altra traduzione del De magia di Giordano Bruno?
Esistono storie della magia e dei movimenti a essa legati soddisfacenti, come del resto lo sono alcune traduzioni (non tutte) del testo di Bruno, ma qualche cosa crediamo sia possibile aggiungere.
Si è inteso dare una visione complessiva di un fenomeno, la magia appunto, che, riguardando l’uomo da tempo immemorabile, continua ancora talvolta a influire, rispuntando con ambiguità, sul suo cammino. L’intento è di riassumere storia e credenze con un filo logico che permetta di trarre conclusioni moderne e un chiaro giudizio.
Si è resa necessaria pertanto una introduzione al testo di Bruno utile per addentrarsi in modo razionale in un mondo irrazionale per principio. Il lavoro cerca – per quanto possibile – di procedere in modo cronologico mettendo in luce contemporaneamente l’evoluzione del pensiero magico con tutti i suoi notevoli cambiamenti concettuali e gli elementi che invece accomunano da sempre la sua storia. In particolare si è notato quanto il suono e la figura siano ancora oggi elementi indispensabili all’efficacia dell’atto magico: nonostante l’era informatica abbia modificato l’approccio a un certo tipo di ritualità, l’idea chiave della visualizzazione simbolica e della sonorizzazione del comando non si è estinta. Si è soliti insistere, nelle storie della magia con taglio divulgativo, esclusivamente sui fatti sensazionali o curiosi, quasi facendone materia per avvincenti romanzi d’appendice; quando invece le ricerche assumono un carattere più tecnico devono giustamente coniugare l’aspetto storico con quello filosofico della materia o filologico dei testi. In entrambi i casi viene a mancare quasi sempre, in favore delle biografie dei personaggi o della descrizione dei riti, una puntualizzazione sui concetti e sui legami sotterranei che rendono ancora oggi necessario il ricorso alla magia per una sensibile percentuale della popolazione occidentale.
Per completare la visione storica abbiamo scelto l’opera sulla magia di Giordano Bruno, in cui il filosofo espone il vasto argomento con una compilazione chiara e precisa: essa ci consente infatti in poche pagine di venire a conoscenza delle credenze che si erano sviluppate attraverso i secoli, dalla Bibbia ai Padri della Chiesa (su tutti, i grandi Tommaso d’Aquino e Alberto Magno) sino ad arrivare alle menti sognatrici che univano sapere enciclopedico a visione poetica (come il dotto Marsilio Ficino e il versatile Cornelio Agrippa). Il bisturi sapienziale del filosofo, rinascimentale nelle origini ma attuale nelle conclusioni, evita in questa opera di dilungarsi in sterili elenchi di angeli e demoni, che tanto piacevano ai suoi contemporanei, come accade nell’opera coeva Sulla magia matematica che vuole ampliare la trattazione rimanendo nell’ortodossia, ma che nulla aggiunge all’interesse informativo che oggi suscita il lavoro qui presentato, di grande interesse e facile lettura.

Gianmario Ricchezza
Daniele Trucco



Commenti