Ex perì menta et mira bilia
Track List
1. 88 tasti (Trucco)
2. Autoritratto I (Trucco)
3. Autoritratto II (Trucco)
4. I due topi (Trucco)
5. Il cocco e il suo dilemma (Trucco)
6. L’immenso pedale (Trucco)
7. Lessico musicale (Trucco)
8. Microtonal funky for Roby (Trucco)
9. Presa in giro colossale (Trucco)
10. Questui pochezze (Trucco)
11. Umaharumuma (Trucco)
12. Valzerino del fantolino altruista – III parte (Trucco)
13. Villa Temi (Trucco)
L’album comprende brani e registrazioni iniziate nel 2012 e lavori scritti nell’estate 2020.
Il mix definitivo è stato effettuato nel mese di febbraio 2022.
Tutti i testi, le musiche e gli arrangiamenti sono dell’autore.
Video e fotografie di Daniele Trucco.
Si ringrazia Lorenzo Veglia per il suo contributo chitarristico in Umaharumuma.
ANALISI DEI BRANI
1. 88 TASTI (Trucco)
Cosa succede se si fanno suonare insieme tutti e gli 88 tasti del pianoforte?
Dopo aver campionato questo immenso accordo l’ho adattato ritmicamente al brano trasformandolo in vari modi.
2. AUTORITRATTO I (Trucco)
Come già fecero illustri predecessori come Alfieri, Foscolo o Manzoni, ecco due miei autoritratti in sonetto.
Alto, magro, veloce nell’agire,
affilato nel volto, lento al riso;
regale il portamento, occhi quai pire
saettanti accigliati sempre. Liso
il polpastrello pel folle scalfire
i martellanti avori con deciso
battere quotidiano. Di dormire
voglioso per obliar il mondo inviso.
Questo son io allo specchio. Voglio renderti
però, oh lettore, edotto di pattuita
tra me e me volontà che qui si scopre:
in spirto fia immortale e in caduche opre.
Nulla temo fuorchè la cruda vita.
Morte, fuggi lontano: vengo a prenderti.
3. AUTORITRATTO II (Trucco)
Ribelle il mosso crine, giammai piego
alla volgare moda, guato il lago
infinito del tempo mio con vago
miope occhio. Muliebri non lego
monili al collo ma con fede appago
a sinistra falange. Quando nego
per sempre tolgo; tolgo quando prego
la logica agli dei certezze. Ago
sottile fitto in carne e dura spina
non godono il dolore come il dire
crudele che mi è proprio quando taglia
l’ipocrita eufemismo. La battaglia
perduta contro il dubbio mi fa dire:
non bramo gloria ma oblio e testa china.
4. I DUE TOPI (IN CINQUE LIPOGRAMMI) (Trucco)
Da una barzelletta per bambini ho ricavato cinque identiche storie eliminando a turno una vocale ma (tentando) di mantenere la stessa melodia. È interessante notare come l’antifrasi funzioni solo in un caso.
Qui sulla rivista Fillide un mio contributo per tentare di dare forma a questa canzone strampalata: https://fillide.it/la-barzelletta-dei-due-topi-puo-lantifrasi-essere-annientata-da-un-lipogramma/
Un topo disse a un altro topo: “Sta arrivando un gatto nero”.
“Non importa” rispose l’altro. “Non sono superstizioso”.
LIPOGRAMMA IN A
Un topo urlò verso un suo simile: “Un felino nero procede verso di noi”.
“Non mi preoccupo” rispose il topo suo vicino. “Non sono superstizioso”.
LIPOGRAMMA IN E
Un topo urlò a un altro topo: “Sta arrivando un gatto dotato di un manto opposto al bianco”.
“Non importa” gli sussurra il topo suo compagno. “Non mi toccano i fatti irrazionali”.
LIPOGRAMMA IN I
Tempo fa un topo, parlando a un altro topo, esclamò: “Un gatto nero avanza veloce”.
“Non sono toccato da questo fatto” sussurrò l’altro. “Non sopporto le credenze del popolo”.
LIPOGRAMMA IN O
Mus muri dixit: “Niger feles perveniens”.
“Quid mea id refert?” inquit. “Minime nefarium facinus me tangit”.
LIPOGRAMMA IN U
Il topo di città disse al topo di campagna: “Sta arrivando il solito gatto nero”.
“Non importa” rispose l’altro. “Non mi toccano i fatti irrazionali”.
5. IL COCCO E IL SUO DILEMMA (Trucco)
Da un famoso gioco linguistico irrisolvibile presente in Diogene Laerzio ho tratto questa storiella animata dalle voci dei protagonisti. Peccato che la soluzione dell’enigma non sia rimasta incisa causa un danno delle apparecchiature!
«Portami qualcosa, qualcosa di importante,
quattro bei capponi o una notizia elettrizzante
che mi faccia bene, che mi dia per questo istante
una verità indissolubile ed evidente».
«Certo caro amico
io ti dico
questa storia
senza interruzione
ma non son sicuro di saper la soluzione:
C’era un dì sul Nilo un coccodrillo un po’ birbante
che aveva afferrato un bimbetto lì giocante.
La mamma disse al cocco: “Restituiscimi mio figlio”.
“Certo” disse il cocco “se sai dirmi senza sbaglio
ciò che io farò esattamente e con orgoglio
ti dico che se erri me lo mangio con dell’aglio”.
“Oh” disse la madre che piangeva disperata
“tu divorerai il mio bambino in insalata”.
L’astuto coccodrillo ribattè: “Non posso darti
il bambino indietro perché se mai io lo facessi
farei sì che tu prima abbia il falso proferito
e ti avevo garantito che se tu il falso avessi
detto,
lo avrei stretto
tra le mie ganasce
affilate
come asce”.
“Oh” disse la madre che rispose furbamente
“le cose che dici sono inverse certamente.
Tu non puoi mangiare il mio dolce pargoletto
perché se lo divori farai sì che io abbia detto
la santa verità, però tu avevi promesso
che
se io l’avessi detta tu mi avresti allor rimesso
il mio fantolino tra le braccia.
So che dietro la tua furba faccia
si nasconde un cocco gentiluomo.
Mantieni la parola e torna al Nilo”.
Come andrà a finire tutta ‘sta avventura?
Io ho la mia idea ma vorrei sentir la tua».
«Ti avevo detto di portarmi qualche cosa di importante,
una verità indissolubile ed evidente;
non la storia assurda e totalmente inconcludente
che mi hai raccontato con perizia di docente.
Comunque la risposta, ti dirò sinceramente,
l’unica possibile inconfutabilmente,
è che il coccodrillo…»
6. L’IMMENSO PEDALE (Trucco)
Su un eterno pedale di mi si susseguono 29 (tutte?) le combinazioni possibili di quadriadi che hanno un rapporto di nota comune tra di loro.
7. LESSICO MUSICALE (Trucco)
dedicata ad Alberto Basso
Sfruttando il verso dodecasillabo ho selezionato un elenco di parole di attinenza musicale da una nota enciclopedia disponendole in ordine alfabetico. Tutte le armonie del brano si susseguono in modo assolutamente casuale senza alcuna logica compositiva.
Qui l'Articolo in Margutte del 3 novembre 2018.
Accordo alla turca allemanda ambrosiano
Arioso armonia assoluta avanguardia
Ballata balletto battaglia battuta
Bolero bombarda bordone burlesca
Cadenza cantata capriccio ciaccona
Concerto concreta corale cornetta
Danzon dïatonico diesis discanto
Dinamica disco dulciana da capo
Ebraica eccedente edizione elegia
Entrata episodio esacordo espressione
Fagotto falsetto folclore follia
Figura flicorno fugato furlana
Gagliarda galop gallicano gavotta
Gestuale gettato ghironda glissando
Hemiolia habanera hochetus highlife
Hi-fi honky tonky hosanna hydraulis
Imbroglio impasto impedenza imperfetto
Impromptu incrocio intermezzo intervallo
Jam session jarabe jodler jungle style
Juke-box Jugendmusik jug bands cante jondo
Kantele kaval kontakion kyriale
Kujawiak krakowiak koleda kemange
Lamento lancieri legato leggera
Lettore lezione libretto lombardo
Maggiore malese mandola maraca
Mazurca melisma minore mottetto
Nasetto noleggio nonetto notturno
Negrilla negrito neumatico nodo
Obliquo ocarina odoniana officium
Omofono orchestra operetta organetto
Pancone pandeiro parafrasi parte
Parametri pausa passione perfetto
Quadriglia quadrivium quartetto quartina
Quilisma quintina quintetto quinton
Raddoppio regia registro respiro
Risposta rimbombo romanza rondò
Scordare seconda seriale scozzese
Serrana soggetto sonata spartito
Tagliato talea tamburo tangente
Teorici tempo toccata trombone
Udito ukulele ufficio ultrasuoni
Umoresca una corda unda maris unione
Valore vaudeville vellicordo verismo
Versetto vibrafono valzer vibrato
Zampogna zarzuela zummara…
8. MICROTONAL FUNKY FOR ROBY (Trucco)
dedicato a Roberta
Sulla scia degli esperimenti microtonali di Alois Hába ho composto un brano elettronico tonale che ogni tanto si dimentica di essere tale.
9. PRESA IN GIRO COLOSSALE (Trucco)
Il brano nasce dalla sovrapposizione di tre elementi: un lungo pedale di synth generato da un Roland JX-8P che lentamente si modifica con la manipolazione dei filtri del suo controller. Lo stesso pedale, una volta arrivato a compimento viene fatto suonare al contrario così che si riavvolga fino al principio. Base del brano invece (e da qui il titolo) è un’esecuzione estemporanea al pianoforte fatta di elementi casuali, sia percussivi sia ritmici.
Il tutto è sorretto da una ritmica ricavata da frammenti minimi di suoni e rumori disposti in pattern che via via si modificano.
10. QUESTUI POCHEZZE MA IGNORI IL VERO (Trucco)
Pangramma scritto in un giorno d’ozio e trasformato con il principio della dodecafonia. La stessa frase (serie originale) è presentata con tutte le classiche varianti di tale tipo di metodo compositivo (retrogrado, contrario, contrario del retrogrado). Le singole lettere della frase, trasformate in note, seguono lo stesso principio.
Questo il testo completo: “Questui pochezze figurando bravo ma ignori il vero”.
11. UMAHARUMUMA (Trucco)
Parola pronunciata da un personaggio di Tropico del cancro di Henry Miller che, a suo dire, porterà fortuna se ripetuta all’inverosimile. È per questo che ho composto questo mantra.
12. VALZERINO DEL FANTOLINO ALTRUISTA – III PARTE (Trucco)
Terza parte della storiella edificante dei due amici. La prima parte la si può ascoltare in Nō?; la seconda parte non è mai stata pubblicata.
E la morale è che l’amico
va rispettato ed esaudito.
Tutto è di tutti e un po’ per uno
così nessuno soffrirà più.
Che bel messaggio, che lieto fine,
bambini e bambine vogliatevi bene.
Fate i buoni.
13. VILLA TEMI (Trucco)
Da quando ho affisso di fianco al cancello di casa una targa in latino contenente una antinomia che ho costruito giocando sul significato ambiguo della parola ‘spesso’, tutti vogliono saperne la traduzione. Ascoltando la canzone la casa in prima persona fornirà a tutti l’agognata traduzione.
Questa la targa:
DICENS EUM
QUI POSSIDET ME SAEPE
MEAM POSSESSIONEM ESSE MENTIOR
SED VERUM DICO ADFIRMANS ME
POSSIDERE
SAEPE
EUM QUI MEI
POTITUS EST
Questo il testo della canzone:
Adesso vi spiego che cosa c’è scritto
di fianco alla porta di casa mia.
Questo perché me lo chiedono tutti
guardando la targa con fare sospetto.
Un giorno mi sveglio e decido di dare
un nome alla casa bello e altisonante.
Pensa, pensa, pensa:
“La chiamerò Temi!” che per i romani
era dea di giustizia e di verità.
Però non basta, serve un motto, una frase
arguta e simpatica che smonti alla base
il concetto di vero cosicchè il nome Temi
che ho dato alla casa sia un controsenso.
Pensa, pensa pensa…
La frase è arrivata come una melodia
e sarà pronunciata proprio da casa mia:
“Mento dicendo che chi mi possiede
è spesso lui stesso un mio possesso,
ma dico il vero affermando che io
spesso possiedo chi mi possiede”.
Dato che Temi è dea della verità
e non è mendace pena l’infamità,
l’ho fatta mentire solo per dimostrare
che con le parole nascon calamità.
Però se ha mentito è venuta meno
al suo intrinseco ruolo di dea veritiera.
Chi legge la targa dunque può star sereno:
sappia che al mondo verità non esiste.
Pensiero un po’ triste per il nostro finale,
perciò vi saluto in questo modo geniale:
“Io sto mentendo”.
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