Poolsazioni


Qui i testi e i video dell'album POOLSAZIONI (2023)


A ME MI PIACE DIRE
Parole e musica di Daniele Trucco


Adesso vi racconto tutto quello che ho sentito
a scuola stamattina dalla mia compagna Ste;
mi ha detto che si dice: “È nevicato o è grandinato”
Io proprio non ci credo: tutto ciò non fa per me.

A me mi piace dire ‘ma però perché è più meglio’;
lo dico alla maestra ma non penso capirà.
A me mi piace dire ‘io speriamo che mi sveglio’:
lo so che non va bene ma è più facile così.

Qual è non ha l’apostrofo perché ne ha perso un pezzo:
la chiamano eccezione e pure in lei c’è zia, zio, ziu.
Ho detto alla vicina: “Dillo te che non mi oso”
“Si dice ‘Io non oso’. Il tè si beve e fallo tu!” ma

Anche in geometria lo confesso ho qualche dubbio:
mi han detto che le righe sono rette o giù di lì.
“E quando son vicine” ha domandato la maestra
“son rette pa… pa… pa…”
“Pacifiche?”
Da come mi ha guardato penso che non sia così.
A me mi piace dire ‘ma però perché è più meglio’;
lo urlo alle mie amiche che sorridono di me.
Però quando io dico ‘io speriamo che mi sveglio’
mi fa rabbrividire ma è più facile così.

Da qualche giorno penso che qualcosa non funzioni:
sarà l’effetto serra, sarà il caldo o non lo so!
Mi sento un po’ osservata, sono al centro di attenzioni,
di occhiate, ammiccamenti. Adesso basta: cambierò!

Con calma (mi son detta) voglio mettermi d’impegno:
mi studio tutto il libro di grammatica così
saprò tutte le regole. No, no, non mi rassegno
le scrivo, me le stampo e poi le salvo sul PC!

A me non piace dire ‘ma però perché è più meglio’;
è assurdo veramente e anche stupido perciò
se non lo studi a fondo non capisci che è uno sbaglio
adesso l’ho imparato e non me lo scorderò,
adesso l’ho imparato e non me lo scorderò.


CLIPS
Parole e musica di Daniele Trucco

Benedetta dice: “Ciao!”
Edoardo dice: “Ciao!”
CLIPS
Benedetta dice: “Vai!”
Edoardo dice: “Vai!”
CLIPS & ZIP

(Strumentale)

Poi mi dice: “Non si fa!”
Lui ribatte: “Non si fa!”
CLIPS
“Ora basta!” dice lei.
“Ora basta!” dice lui.
CLIPS & ZIP

(Strumentale)

Benny Benny urla: “Zang!”
Edoardo dice: “Tumb!”
BOUM

IL CACCIATORE PAUROSO (O IL PAUROSO CACCIATORE?)
Parole e musica di Daniele Trucco

Un giorno un cacciatore contemplava la savana
ma al posto di cacciare fu cacciato da un leon.
Pauroso era il leone e il suo ruggito micidiale:
così scappò di corsa il pauroso cacciator.
Con gli occhi ormai sbarrati dal terrore del leone
si accorse che il sentiero era sbarrato da un furgon…
Che gran guaio in questa storia!
Non è una storia ma è pura verità.
“Orsù d’ora in avanti” disse per tranquillizzarsi
“farò come avant’ieri quando stavo sul mio yacht
sereno in alto mare a sorseggiare una cedrata
e dall’alto della tolda contemplavo il cielo blu”.
Intanto raccoglieva dei pietroni da tirare
al felino che tirava per le zampe un grosso gnu.
Che fortuna in questa storia!
Non è una storia ma è pura verità.
Lemme lemme il cacciatore saltò in sella al moto guzzo
affittato il giorno prima e si fermò nel primo hotel.
Gentile il direttore gli affittò un monolocale
e fu ospite per cena del suo ospite african.
La terribile giornata si concluse per il meglio
grazie al dolce della moglie spolverato di caffè
ma il giorno era feriale e la signora spolverava
aspettando con pazienza le sue ferie a Sāo Tomé.
Che finale questa storia!
Non è una storia ma è pura verità.
Ma se è una storia non è la verità!



IL COMPITO IN CLASSE
Testo e musica di Daniele Trucco

Quell’anno il professore ci disse:
“Ragazzi aprite bene le orecchie:
un giorno della settimana prossima faremo una verifica sugli argomenti appresi”.
Fin qui non c’era nulla di strano,
ma poi puntualizzò in questo modo:
“Non vi dirò il giorno della prova cosicchè vi arrivi senza che nessuno se la aspetti”.
Dopo averci pensato su
dissi soddisfatto così:
“Certo non poteva andarci meglio: né più mai faremo il compito in classe stabilito”.

“Perché mai?”
“Se si deve fare la verifica
entro e non oltre la domenica,
non sarà di sabato di certo”.
“Perché mai?”
“Perché il venerdì lo capirei!
Venerdì poi non sarà di certo”.
“Perché mai?”
“Perché lo capirei già giovedì!
Giovedì poi non sarà di certo”.
“Perché mai?”
“Perché lo capirei mercoledì!
Di certo non sarà mercoledì”.
“Come mai?”
“Perché lo capirei il martedì.
Martedì poi non sarà di certo”.
“Perché mai?”
“Perché lo capirei di lunedì.
Lunedì poi non sarà di certo”.
“Perché mai?”
“Perché lo capirei già la domenica.
Il compito perciò non si farà mai”.
“Che ne sai?”
“Perché non riuscirebbe inaspettato”.

La buffa storia finì così:
la verifica fu di martedì!
Anche il professore ebbe ragione poiché il compito di fatto fu del tutto inaspettato.

IL NATALE STA ARRIVANDO
Parole e musica di Daniele Trucco

Il Natale sta arrivando,
lentamente sta arrivando in tutto il mondo;
mille luci per le strade,
fiocchi sopra i tetti e gioia nelle case.
Tra le nuvole e le stelle
piovon scie luminose, misteriose.
Una slitta sta scendendo
con le renne giù dal cielo: è tutto vero!

Questa notte passerà lui,
in silenzio scenderà lui:
avrà letto le lettere e starà arrivando in silenzio quaggiù.

Il Natale sta arrivando,
sta arrivando mezzanotte in tutto il mondo;
dalla Russia all’Argentina,
dal Sud Africa alla Cina c’è armonia.
Sotto gli alberi addobbati
son comparsi pacchi tutti colorati.
Le campane stan suonando:
è il momento più incredibile dell’anno!

Questa notte passerà lui,
dai camini scenderà lui:
con la sua giacca rossa e la barba bianchissima
ci porterà la sua serenità.
Il Natale passerà e poi
nuovamente tornerà lui:
sarà sempre nei cuori di tutti i bambini
e a tutti dirà: “Buon Natale!”


LA CANZONE DEI PAESI
Parole e musica di Daniele Trucco

Io sono nato a Pescaglio,
il paese più bello di tutti.
Nessuno lo conosce ma ora vi racconto
com’è fatto e che cosa piace a me:

in centro c’è una piazza per fare un gran mercato
con tante case e lampioni tutt’intorno;
le strade sono strette e odoran di bucato
con mille fiori che fanno da contorno.

C’è una biblioteca per grandi e piccini
che ha tanti libri tutti colorati;
leggo in silenzio sdraiato sui cuscini
storie di maghi e scontri di pirati.

Che fantastico paese,
quanta invidia che mi fai!
Ci verrei una volta al mese
per veder quel che nel mio non avrò mai.

Insieme ai miei amici corro spensierato
e in bici sfreccio tra gli alberi dei viali:
mi sento proprio un bimbo fortunato
a vivere a Pescaglio tra persone eccezionali.

Abbiamo un pane croccante e delizioso
sfornato caldo la mattina presto.
Volete sapere chi lo fa?
Non è un segreto: è il mio bellissimo papà.

Infine c’è una scuola che qui tutti han frequentato
piena di luce e cartelline rosse,
in poco tempo mi sono affezionato
alle maestre e ai compagni della classe. 

È un fantastico paese
anche se assomiglia al mio.
Ci verrei in vacanza un mese
ma poi tornerei qui dove vivo io.

In fondo tutti i luoghi del mondo
si rassomigliano come dei fratelli;
bisogna amarli e prendersene cura
e conservarli come fossero gioielli.

Che fantastici paesi
sono quelli in cui viviamo;
spesso non ce ne accorgiamo
ma tutto quello che sogniamo è proprio qua.


LA PAGELLA
Parole e musica di Daniele Trucco

Oggi cara mamma c’è sul diario un lungo avviso
La maestra l’ha dettato con un testo assai preciso:
“Il dieci febbraio, alle diciassette la pagella sarà pubblicata on-line,
chi non ha la password porti le chiavette o chieda informazioni via skype”.

Otto di geografia non mi basterà;
sette di geometria un miracolo sarà.
Poi c’è la condotta: nove di sicuro! Ma se ci ripenso forse no…
Non ho fatto niente: mamma te lo giuro. Se c’è un brutto voto cambierò!

È in arrivo la pagella:
che paura che mi fa, chissà cosa ci sarà.
Dai speriamo che sia bella;
tanto impegno sì c’è stato ma chissà se basterà.
 
Oggi caro babbo non mi sento più nella pelle;
questa sera sul portale della scuola le novità:
clicca quell’icona, scrivi il nome utente ed ecco il documento fra i download.
Ora puoi aprirlo: leggi attentamente. Strano già mi sento KO.

Sette di geografia: lo rimedierò. Giuro!
Otto di geometria: credo piangerò.
Ora la condotta: nove di sicuro! Ma se ci ripenso forse no…
Otto andrebbe bene, babbo te lo giuro: la mia lingua lunga taglierò!

Dieci di comportamento:
è un equivoco lo so ma non me lo scorderò.
Che incredibile spavento:
le maestre mi han premiato e non le deluderò.
È arrivata la pagella
Più paura non mi fa, è contento anche papà;
da cent’anni è sempre quella
un bel numero darà a tutti la felicità.


LA STORIA NON MI VA
Parole e musica di Daniele Trucco

Oggi la maestra ci ha parlato dei romani:
amavano i leoni e conversavano in latino;
le loro battaglie ce le spiegherà domani.
Sono preoccupata perché non le saprò mai!
I babilonesi hanno fatto grandi cose.
I cartaginesi hanno dominato i mari.
I persiani coltivavano susini, peschi e rose
ma le date e i luoghi non mi son per niente chiari!

La storia non mi va,
proprio non la capisco:
è troppo complicata per una come me!
La storia non la so,
quasi quasi preferisco
studiare matematica con tutti i suoi perché.
(perché, perché, perché!)

Il bambino etrusco era molto fortunato
a vivere in Toscana proprio lì di fronte al mare;
certo si tuffava e di sicuro era abbronzato
ma le sue necropoli non riesco a tollerare!
Il triumvirato non ha proprio funzionato,
le invasioni barbare mi hanno devastato;
Alessandro Magno ha vinto i greci e anche gli indiani
ma non ricordo quando: sono fatti troppo strani.

Rit.

Con tutti questi popoli non ci capisco niente:
hanno fatto strade, case e viaggi in mezzo mondo,
sono tutti uguali e mi confondono la mente.
Non ne posso più: “Maestra: ho il girocapotondo!”

La storia non mi va,
proprio non la capisco:
è troppo complicata per una come me!
Ma un giorno la saprò
perchè non mi sembra giusto
non capire il mondo e tutti quanti i suoi perché.


NOX
Musica di Daniele Trucco


PAROLE DIFFICILI
Parole e musica di Daniele Trucco

Un esicasta
influenzato da un amico acemeta, 
fruttò la scepsi
per costruire
una sua teodicea.

L’omiletica di cui era padrone
unita alla parresia,
lo condussero a un apotegma
innalzandolo a padre dioratico.

Con l’eucologia
diede vita a nuove
icastiche ipotiposi
e visse
in cratisi.


QUATTRO FRATELLI
Parole e musica di Daniele Trucco

Ada andava al parco, per mano suo fratello;
quarta elementare o forse poco più.
Biagio che la nota nel vestito rosso:
neanche una parola ma la storia già si sa.

Tre del pomeriggio di un giorno di sole,
Gianni e l’altalena volan sopra il campanile.
“Ciao! Mi chiamo Pia, fermati un momento:
spingimi ti prego e fai provare pure me”.

E così tutti i giorni, l’estate che corre,
settembre alle porte oramai
“Sai andremo in un’altra città;
fra non molto papà verrà a prenderci, mamma è già qui”

Ada e Gino si inseguon, Pia e Nino si lanciano in alto
nel sole e nel blu.
“Questa sera saremo a Firenze:
le nostre vacanze finiscon laggiù”.
Biagio va di fretta nei suoi ventun anni:
attraversa il ponte ma quel giorno c’era lei!
Lei che andava a scuola, bianco il suo vestito:
Ada lo saluta e poi la storia già si sa.

“Se Nino sapesse”. “Pia se potesse!”
“Faccio il cameriere in un locale in via Renai”
“Non mi sembra vero, sai ti trovo bene:
vienimi a trovare questa sera o quando puoi”

E così tutti i giorni, l’estate che arriva
portandosi Pia in città.
Nino l’aspetterà, “Ci vedesse papà,
quanto tempo ormai; mamma è già qui…”

Ada e Gino che corron, Pia e Nino che ballano;
un valzer si sente più in là.
Quattro cuori che battono a tempo
nel rosso tramonto sull’Arno che scivola e va.
Ada e Gino che parlan, Pia e Nino che sognano
quello che forse sarà:
“Questa sera vivremo a Firenze le nostre vacanze e la felicità”



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