Quattro fratelli

Il brano nasce come canzone per bambini e si evolve in storia dantesca dedicata all'incontro tra il sommo poeta e l'amata Beatrice, riproponendone gli elementi simbolici e visuali descritti nella Vita Nova.

L'omaggio a Gianni Rodari è evidente. Qui l'articolo apparso su Meer.


Ada andava al parco, per mano suo fratello;
quarta elementare o forse poco più.
Biagio che la nota nel vestito rosso:
neanche una parola ma la storia già si sa.
Tre del pomeriggio di un giorno di sole,
Gianni e l’altalena volan sopra il campanile.
“Ciao! Mi chiamo Pia, fermati un momento:
spingimi ti prego e fai provare pure me”.
E così tutti i giorni, l’estate che corre,
settembre alle porte oramai
“Sai andremo in un’altra città;
fra non molto papà verrà a prenderci, mamma è già qui”
Ada e Gino si inseguon, Pia e Nino si lanciano in alto
nel sole e nel blu.
“Questa sera saremo a Firenze:
le nostre vacanze finiscon laggiù”.
Biagio va di fretta nei suoi ventun anni:
attraversa il ponte ma quel giorno c’era lei!
Lei che andava a scuola, bianco il suo vestito:
Ada lo saluta e poi la storia già si sa.
“Se Nino sapesse”. “Pia se potesse!”
“Faccio il cameriere in un locale in via Renai”
“Non mi sembra vero, sai ti trovo bene:
vienimi a trovare questa sera o quando puoi”
E così tutti i giorni, l’estate che arriva
portandosi Pia in città.
Nino l’aspetterà, “Ci vedesse papà,
quanto tempo ormai; mamma è già qui…”
Ada e Gino che corron, Pia e Nino che ballano;
un valzer si sente più in là.
Quattro cuori che battono a tempo
nel rosso tramonto sull’Arno che scivola e va.
Ada e Gino che parlan, Pia e Nino che sognano
quello che forse sarà:
“Questa sera vivremo a Firenze le nostre vacanze e la felicità”

Qui la mia versione:


Qui la versione di Benedetta:


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