La ragazza di Deiva


LA RAGAZZA DI DEIVA

Parole e musica di Daniele Trucco


La ragazza di Deiva fissava le onde e pensava,
pensava alla spiaggia col mare in burrasca alla destra e sognava:
sognava che lui, laggiù in fondo lasciasse Scalea
e partisse di corsa col mare a sinistra e volasse da lei.

Da lei ginocchia in bocca è più di un mese che mi manchi
basta solo camminare è impossibile che sbagli
lungo il margine se ci guardiamo bene son sicura oltre gli scogli
che mi vedi, sono io e sto arrivando verso te.
 
Lì sul limite
Lì sul limite
Lì nel limite
Mio
Lì sul limite
Lì sul limite
Lì nel limite
Mio

Per l'anniversario del 21 giugno 2008

Tratto dall’intervista per il Corriere di Saluzzo

1) Da dove nasce questa sua nuova produzione?

Il bello di non essere legato a scadenze sta nella possibilità di produrre cose quando se ne sente la necessità. I miei lavori musicali seguono un percorso artistico assolutamente spontaneo e se si volessero ripercorrere cronologicamente le loro tappe si potrebbe capire a che cosa mi stessi dedicando in quel momento. Ecco perché sono così slegati uno dall’altro.

2) Leggendo il testo de “La ragazza di Deiva”, sembra che esso racconti una storia d’amore mancata. Chi è la ragazza di Deiva e chi è questo lui atteso e assente? C’è un’ispirazione a una storia vera? 

Un po’ di anni fa ero al mare a Savona e guardando la costa verso Genova, non so per quale motivo, ho immaginato una storia d’amore estiva tra due ragazzi: lei ligure, di Deiva Marina, lui di Scalea. Come sempre accade in questi casi finita l’estate incontrarsi sarebbe stato impossibile per via di una distanza insormontabile. Però lei, guardando una sera sconsolata le onde, punta gli occhi verso sud e pensa che in fondo basterebbe seguire la battigia e che se lui facesse altrettanto, tenendosi il mare a sinistranon si potrebbe sbagliareÈ un pensiero semplice, da ragazzini, ma proprio per questo spontaneo e romantico: la storia non è vera, anche se penso che per molti lo sia stata.






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