Syncretic Synthetic Raven

Qual è la melodia generata da "raven"? Come suona un corvo?

In questo mio brano nato da un'idea di Luca Giordana la risposta.


Dall'articolo pubblicato su targatocn.it del 9 gennaio 2025

“La verità è semplice, il mondo è complesso”. È con questa premessa che nasce Syncretic Synthetic Raven, il nuovo progetto esperienziale che unisce musica, arte visiva e sperimentazione concettuale.
Creato da Luca Giordana, artista visionario, questo progetto ambizioso si sviluppa come un processo sincretico e sintetico, un viaggio magico che trasforma il semplice in complesso, riscoprendo la "magia" nei significati delle singole azioni quotidiane dell’essere umano.
Iniziato con una “basic track” composta dallo stesso Giordana, Syncretic Synthetic Raven si sviluppa attraverso un dialogo creativo e collettivo che coinvolge artisti provenienti da diverse discipline e realtà artistiche.
Tra musica elettronica, world music, folk, etnica, rock sperimentale, arte visiva e performance, il progetto darà vita a un concept album e a una mostra immersiva che prenderanno forma durante tutto il 2025.
Syncretic Synthetic Raven non è solo un progetto musicale, ma un percorso di interazione tra Giordana e una serie di artisti e musicisti, che contribuiscono con le loro visioni a dare corpo a un’opera corale unica nel suo genere.
Tra coloro che hanno già aderito al progetto ci sono nomi noti nel panorama artistico e musicale, tra cui: Flavio Ferri, Francesco Rista, Fabrizio Tavernelli, Swanz The Lonely Cat, Piercarlo Bormida aka Herne von Bòrmanus, Ulrich Sandner, Frank Priola, Stefano Manieri, Daniele Trucco, Stefano Risso, Mirco Baiocco, Dimitri Reverchon, Diego Repetto.
Ogni contributo sarà una tessera di un mosaico che si arricchisce continuamente, intrecciando linguaggi e medium diversi per esplorare la complessità del nostro mondo.

"L’idea mi è venuta una mattina, intorno alle nove, mentre parlavo con Francesco Rista, chitarrista che vive a Copenaghen. Sto curando le illustrazioni per un suo lavoro e, mentre montavo un video per lui, ho rallentato le immagini e anche l’audio. In quel rallentamento, ho sentito qualcosa che mi ha colpito: suoni domestici, la voce di mia figlia, rumori casuali… tutto sembrava prendere una forma nuova. C’erano versi che sembravano umani, ma anche vicini a quelli dei corvi.
Glieli ho fatti sentire e lui ha detto che era materiale interessante. In quel momento ho pensato: “Con questi 45 secondi posso costruire un disco”.
Luca Giordana ha chiesto a un amico fonico di pulire un po’ l’audio e lui ha restituito due versioni: una con gli alti in evidenza, l’altra più completa. Da lì ha iniziato a inviarle ad alcuni musicisti chiedendo se volevano lavorarci. Massima libertà: nessuna indicazione su durata, stile, struttura. Potevano campionarlo, rallentarlo, trasformarlo… quello che volevano.
La risposta è stata immediata. In circa due mesi aveva raccolto 34 brani. Aveva in mente un disco singolo, ma alla fine ha deciso di fare un doppio album.






Commenti